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Capital Energy con questo Vademecum vuole consigliare ai propri clienti e ai clienti futuri come utilizzare nel modo migliore il Gpl per il loro fabbisogno:

Come utilizzare al meglio il gas in cucina?

Il luogo in cui usiamo frequentemente il gas è la cucina. Ma anche in questo caso puoi risparmiare sul consumo del gas con pochi semplici consigli. Sì perché l’attenzione all’utilizzo del gas non riguarda solo il riscaldamento di casa, ma può arrivare fino ai fornelli. È innegabile che il riscaldamento di casa abbia una fetta maggiore della spesa, soprattutto nei mesi invernali.

Sicuramente il primo passo è quello di fare attenzione a quali sono le proprie abitudini. Un uso consapevole di una risorsa è infatti un presupposto necessario per poter compiere azioni in ottica di risparmio.

Ecco alcuni consigli pratici sull’utilizzo del gas in cucina:

Iniziamo col dire quanto gas occorre per cucinare?

• Un fornello grande consuma 1,8 metri cubi di gas per un’ora di cottura, considerando 3 kilowatt

• Un fornello medio da 1,65 kilowatt consuma in un’ora 1,0 metri cubi di gas;

• Il fornello più piccolo, da 1 kilowatt, corrisponde a 0,6 metri cubi di gas all’ora.

Quindi se per un’ora si accendono tutti e 4 i fornelli del piano cottura, si consumano circa 4,4 metri cubi di gas. Equivalente a 3,25 Kg/Gpl per un totale di 6,3 Litri/Gpl

Ora che abbiamo visto quale è il consumo medio di gas in cucina, scopriamo i migliori consigli per rispondere alla domanda “Come utilizzare al meglio il gas in cucina?

 

Variare il metodo di cottura

Molte persone non pensano che modificare il proprio metodo di cottura possa influire sul risparmio di gas, invece è proprio così. Il metodo di cottura più vantaggioso è senza dubbio la cottura al vapore. Utilizzando il cestello, infatti, si possono cuocere più cibi contemporaneamente utilizzando un solo fornello.

Questo metodo di cottura è indicato per tutti i cibi che possono essere lessati, quindi prime fra tutte le verdure, ma non solo. Anche carne e pesce possono essere cotti sfruttando la dolce potenza del vapore. Questo metodo di cottura ha un doppio beneficio perché è il più sano per l’organismo e riduce i consumi di gas del 10% circa. Se invece si vogliono cucinare i legumi, il consiglio è di aumentare la durata dell’ammollo in acqua e utilizzare per la cottura la pentola a pressione che dimezza i tempi di cottura e quindi anche il consumo di gas.

Rimanendo nell’ambito dei metodi di cottura, per il pesce è consigliabile la marinatura che riduce i tempi di cottura in padella.

Per una tazza di tè è meglio usare il microonde piuttosto che mettere il bollitore sul fuoco.

È bene utilizzare i coperchi sia per far bollire l’acqua sia per cucinare. L’uso combinato di forno a microonde e cucina tradizionale consente di ridurre tempi di cottura e quindi uso di gas.

Come ottimizzare il rendimento di una caldaia?

Uno dei modi più semplici per ridurre le spese del gas è aumentare l’efficienza della caldaia agendo sul suo rendimento. Un ottimo punto di partenza è verificare quanto recentemente è stata eseguita la manutenzione della caldaia e quanto è efficiente la vostra caldaia. Una maggiore efficienza della caldaia significa creare condizioni che generino la minor quantità di fumi di scarico alla temperatura più bassa possibile.

Una temperatura più bassa dei fumi di scarico è ideale perché più alta è la temperatura, più energia esce dai fumi di scarico.

Vediamo quindi con dei semplici consigli come rendere più efficiente la caldaia e risparmiare sul Gpl per riscaldamento e produzione di acqua calda

1. Abbassare la temperatura: In questo modo si riduce la pressione di esercizio per le caldaie e si può prevedere una regolazione diurna/notturna per farle lavorare al minimo di notte o nelle giornate miti.

2. Regolare il bruciatore: Un altro problema comune quando si parla di efficienza della caldaia è la mancanza della giusta quantità di aria, perché per una corretta combustione è necessaria una certa quantità di ossigeno. Se l’aria è troppo poca, c’è un minor rilascio di calore perché il Gpl non viene bruciato completamente, riducendo l’efficienza di utilizzo del combustibile. Anche l’eccesso di aria riduce l’efficienza perché entra più aria fredda e si spreca energia per riscaldarla.

3. Impostare la pressione corretta: Il manometro che misura la pressione della caldaia dovrebbe misurare di solito tra 1 e 1,5. Se la pressione è troppo bassa, potreste avere un maggior consumo a causa dell’inefficienza. Se, al contrario, è troppo alta, la caldaia sarà sottoposta a una pressione inutile e potrebbe avere maggiori probabilità di sviluppare guasti. Nei casi di pressione alta, se notate che il quadrante della caldaia indica un valore superiore a 1,5 si può ridurre la pressione della caldaia, semplicemente aprendo le valvole dei termosifoni e facendo uscire l’aria/acqua.

4.Tenere puliti i tubi della caldaia: Con il passare del tempo, la fuliggine può accumularsi all’interno dei tubi della caldaia, soprattutto nelle apparecchiature più vecchie.  Questo strato di fuliggine funge da isolante, riducendo il tasso di trasferimento del calore e aumentando il consumo di Gpl. A causa della minore velocità di trasferimento del calore, i gas caldi passano senza trasferire il calore all’acqua, aumentando la temperatura. La pulizia e l’ispezione dei tubi della caldaia nell’ambito della regolare manutenzione della caldaia garantiscono che la fuliggine rimanga minima e questo migliora l’efficienza complessiva della caldaia

5. Assicurare l’efficenza dei radiatori e delle tubature: Se i radiatori sono in buone condizioni, la caldaia può fare il suo lavoro e ha meno probabilità di sviluppare un guasto. Bisogna quindi prendersi cura dell’intero sistema spurgando regolarmente i radiatori o sostituendoli se uno di essi presenta un problema. Quando si spurgano i termosifoni, si libera l’aria intrappolata all’interno: liberando l’aria nel termosifone, si consente all’intera superficie del termosifone di fornire calore, aumentando così l’efficienza termica dell’impianto. Questo significa una casa più calda e meno consumo di Gpl. Non solo. Se è necessaria una pulizia dell’impianto su base regolare, è possibile che esistano altri problemi di fondo nell’impianto di riscaldamento. Una pulizia dell’impianto di riscaldamento centrale è come una pulizia di primavera per la vostra caldaia, per eliminare sporco, fango, ruggine o detriti che possono essersi accumulati nell’impianto di riscaldamento. Se non controllati, questi residui possono causare intasamenti, corrosione, scarsa efficienza e persino un guasto alla caldaia e il risciacquo è solo uno dei modi per farlo.

6. Recuperare la condensa e il calore dello scarico della caldaia: Per sistemi di caldaie più grandi, si può pensare di riutilizzare la condensa o il calore dello scarico. La condensa si forma quando il vapore trasferisce il suo calore e si condensa e questa è pronta per essere riutilizzata nella caldaia perché l’acqua è già calda e richiede quindi molto meno Gpl per riscaldarla nuovamente. Come nel caso del ritorno della condensa alla caldaia, il recupero del calore dallo scarico della caldaia può aumentare l’efficienza della stessa.

7. Controllare che non ci siano perdite di calore: Questo consiglio non riguarda strettamente l’efficientamento della caldaia, ma consente comunque di ottimizzare i consumi di Gpl e risparmiare. Infatti, anche se la caldaia funziona al massimo dell’efficienza, potreste perdere calore attraverso le fessure di vecchie finestre e pareti mal isolate, quindi bisogna assicurarsi di pensare a tutti gli elementi della casa quando si cerca di migliorarne l’efficienza complessiva. Ogni dettaglio conta. Anche le semplici guaine possono migliorare l’efficienza della caldaia, in quanto isolano e riducono la perdita di calore, mantenendo l’acqua calda più a lungo.

Come risparmiare Gas per l’uso di acqua calda

Spesso la mancanza di consapevolezza del funzionamento di base dell’impianto di casa può portare all’adozione di comportamenti non corretti. La prima cosa da fare, quindi, per riuscire a risparmiare è comprendere come funziona l’impianto. Per quanto possa sembrare ovvio, molti dimenticano che tra la caldaia e il rubinetto, sia esso del bagno o della cucina, ci possono essere metri di tubi, pieni di acqua sotto pressione e a contatto con superfici disperdenti. Cosa vuol dire questo? Che quando si apre il rubinetto, l’acqua calda che esce dalla caldaia deve attraversare tutto il tubo per raggiungere l’utilizzatore. A seconda della distanza, questo può voler dire espellere dal rubinetto da pochi decilitri di acqua fino a qualche litro di acqua, anche perché il tubo potrebbe raffreddare l’acqua in arrivo, soprattutto nei primi secondi di erogazione. Accade spesso, quindi, che si chiuda il rubinetto prima ancora che l’acqua calda raggiunga l’estremità, ma intanto la caldaia si è accesa e, per garantire la continuità di erogazione, inizierà a preriscaldare altra acqua, per renderla subito disponibile. Se nessuno aprirà a stretto giro il rubinetto, la caldaia avrà bruciato inutilmente del Gpl e l’acqua preriscaldata o parzialmente erogata nei tubi si raffredderà. Capire questo meccanismo, tanto semplice quanto sottovalutato, è il primo passo per evitare sprechi e iniziare a risparmiare.

Buona norma installare rubinetti a Risparmio Energetico

Nonostante siano sul mercato da diversi anni (e siano presenti anche incentivi statali per la loro sostituzione), i rubinetti a Risparmio Energetico sono spesso sconosciuti. Questi rubinetti hanno un approccio pragmatico del design, che parte da un presupposto: nella maggior parte delle case il miscelatore viene utilizzato sempre in posizione centrale, causando, come abbiamo visto in precedenza, accensioni inutili della caldaia, che si traducono in sprechi. Per questo motivo, nei rubinetti a risparmio energetico viene “eliminata” la posizione destra, tenendo solo la centrale (acqua fredda) e la sinistra (acqua calda) più decentrata del solito. Questo piccolo accorgimento funzionale consente di evitare, nell’arco dell’anno, centinaia e centinaia di accensioni superflue della caldaia, risparmiando Gpl e denaro.

Regolare la temperatura di mandata dell’acqua calda

Un altro fattore spesso sottovalutato è la temperatura di mandata dell’acqua a cui viene impostata la caldaia. Occorre ricordare che la temperatura corporea è di circa 36 °C (sulle mani è più bassa anche di 2-3 °C) e che la pelle inizia a procurarsi le prime ustioni con temperature superiori a 60 °C. La temperatura di mandata dell’acqua calda sanitaria, quindi, non dovrebbe essere impostata su valori troppo alti, anche perché si corre il rischio di doverla miscelare con acqua fredda per poterla utilizzare. Questo comportamento, purtroppo diffusissimo, ha un solo ovvio effetto: si consuma del Gpl per riscaldare dell’acqua che poi siamo costretti a raffreddare con acqua fredda per poterla utilizzare. Un vero e proprio spreco. Meglio impostare la temperatura dell’acqua calda sanitaria su un valore tra 40 °C e 45 °C. Questo garantisce di evitare ustioni e di risparmiare sui consumi.

 

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